per una mobilitazione condivisa
Lo sciopero della scuola e di tutto il comparto della conoscenza del 19 novembre è indetto dall’Unione degli Studenti, LINK e Rete della Conoscenza per prendere parola contro il governo dei migliori, che sempre di più esclude lз giovani e lз studentз dai piani di ripresa, indirizzandoli verso maggiori competizione e individualismo, ponendo ancora una volta i profitti prima delle persone e della collettività.
A Milano, a seguito delle campagne nazionali per ricostruire scuole e università – “Cantiere Scuola” e “Università Aperta” – invitiamo movimenti, organizzazioni e realtà a partecipare alla manifestazione e alla sua costruzione, convergendo su queste richieste:
- Contro la crisi sanitaria, sociale ed economica: diritto allo studio per tuttз
Con la pandemia, il sistema educativo e formativo ha subito l’ennesimo attacco. L’abbandono e la dispersione scolastica tra scuole e università ha colpito ancora una volta lз studentз delle classi più economicamente deboli.
I percorsi di studio, poi, ad oggi sono ancora fortemente classisti: ad esempio solo il 10% dellз studentз degli istituti professionali prosegue il percorso formativo in università. Contro caro-libri e caro-vita che si abbatte sui portafogli di famiglie e giovani precari, contro il ricatto istruzione-lavoro-salute, va ripensato il sistema di diritto allo studio a partire dal ridare garanzie sul reddito. Da una parte la scuola necessita di una riforma strutturale e radicale, allo stesso tempo l’università deve permettere a chiunque di emanciparsi dalla propria condizione socio-economica di partenza. Per fare questo servono spazi sicuri in tutti i luoghi della formazione, l’eliminazione del numero chiuso per l’accesso ai corsi di studio, i giusti finanziamenti sul reddito diretto e indiretto per permettere a tuttз di intraprendere il percorso formativo che preferiscono e avere garanzie sul proprio futuro.
- Ribaltare il rapporto tra istruzione e mondo del lavoro: la scuola che cambia il sistema
Cambiare scuola e università significa cambiare il sistema e l’intero Paese. Svincolare scuola e università dallo stretto legame con il sistema produttivo significa rendere i saperi liberi e indipendenti dalle richieste dei privati che pongono il profitto prima della collettività. I saperi stessi devono avere la libertà e capacità di cambiare la società e renderla realmente a misura di persone. Sempre di più viviamo un processo di aziendalizzazione della “filiera” formativa, dalla trasmissione frontale e nozionistica della conoscenza, fino alla forte retorica meritocratica e imprenditoriale vigente ora in scuole e università. I luoghi della formazione devono divenire luoghi di ripensamento della società, a partire dalle rivendicazioni che lз studentз portano in piazza.
- Il territorio al servizio delle persone: per una società della cura e una città educante
Durante l’emergenza abbiamo visto poi cambiare non solo i luoghi della conoscenza, ma un’intera società trasformata e divisa, che ha sistematicamente penalizzato giovani e fasce popolari: dai dati di disoccupazione giovanile, alla promozione del lavoro a distanza e part-time, precario e instabile.
Per questo è necessario ripensare anche ad una forma di reddito di sussistenza o di emancipazione per riuscire ad affrontare future crisi sanitarie senza accompagnarle a crisi sociali e per dare a tuttз un futuro migliore.
Inoltre per contrastare questa situazione sono le città e i territori a dover cambiare ed avere un approccio educante, che parta realmente dai bisogni dellз giovani che vivono il territorio e da tutti i luoghi della conoscenza che lo abitano. Oltre che alla riforma di scuole e università, a Milano rivendichiamo una città con luoghi della socialità e della cultura sicuri e accessibili, trasporti pubblici gratuiti: vogliamo una città che non ostracizzi nelle periferie e nella provincia le fasce più svantaggiate.
Vogliamo una città che esca dall’ottica machista e consumistica che ora la segna: devono essere posti al centro corpi e territori, liberi da cis-etero-patriarcato, e da sfruttamento e devastazione ambientali e sociali.
- I prossimi appuntamenti
L’8 novembre, alle 15.30 di fronte alla Prefettura in Via Largo 11 settembre, presenteremo il Manifesto del Futuro che si ribella con le rivendicazioni specifiche basate sui contenuti politici di questo Appello. Vi invitiamo a partecipare, intervenire e portare un vostro contributo per proporre la nostra alternativa di istruzione e futuro al Prefetto di Milano, rappresentante del governo sul territorio. Il 19 novembre poi vi invitiamo a partecipare numerosз al corteo studentesco che partirà da Largo Cairoli alle 9.30 e che porterà in piazza le richieste del Manifesto. Costruiamolo insieme!