“I diritti non vanno in quarantena” – L’appello studentesco a Regione Lombardia

 All’attenzione del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana,
della Giunta Regionale,
dell’assessore all’Istruzione Melania Rizzoli
dell’assessore  alle Politiche sociali e abitative Stefano Bolognini
dell’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi
delle sei Agenzie per il Trasporto Pubblico Locale lombarde,
dell’assessore al Welfare Giulio Gallera
delle Direzioni Regionali
e di tutti gli UTR

Oggetto: “I diritti non vanno in quarantena” – L’appello studentesco a Regione Lombardia

Come studenti e studentesse delle scuole superiori e delle università lombarde, a fianco dei lavoratori e delle famiglie che in questi mesi stanno vivendo un periodo di forte difficoltà, scriviamo questo appello per uscire al meglio dalla quarantena. I nostri diritti non possono venire meno durante questo periodo di crisi ma devono, oltre l’emergenza, essere rimessi al centro delle agende politiche locali, regionali, nazionali. Proprio in questa crisi che si è rivelata essere sia sanitaria, sia economica, sia sociale, tutti e tutte abbiamo capito quanto la conoscenza e la ricerca debbano tornare ad essere il presente e il futuro della nostra società: non si può pensare di lasciare indietro noi studenti e studentesse. 
I diritti non vanno in quarantena.
Per questo abbiamo elaborato cinque richieste-proposte rivolte a Regione Lombardia:

DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO
In una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo è di vitale importanza tutelare il diritto allo studio in tutte le sue declinazioni, in modo da minimizzare i danni economici e sociali che gli studenti e le loro famiglie stanno già subendo. 
Per questo chiediamo:

  1. Di ridurre il quantitativo di CFU o di CFA richiesti per ottenere le borse di studio, visto e considerato che nonostante lo sforzo volto a far proseguire l’anno accademico attraverso l’e-learning, non è possibile richiedere né agli studenti, né alle università o alle accademie lo stesso rendimento richiesto normalmente.
  2. Chiediamo inoltre che non vengano prorogate le scadenze, in quanto significherebbe ritardare anche i tempi di erogazione, cosa che andrebbe a svantaggiare fortemente gli studenti beneficiari. 
  3. Chiediamo inoltre l’erogazione di un contributo agli studenti aventi diritto alla tessera mensa per sopperire alla mancanza dei pasti erogati.
  4. L’istituzione di un fondo emergenziale al fine di erogare contributi per gli affitti agli studenti borsisti fuori sede. 

Vista questa fase straordinaria e inedita di crisi, è logico pensare che dal prossimo anno accademico il numero di studenti che rientrerà nei criteri stabiliti per le borse di studio crescerà. Per questo motivo, appare necessario un rifinanziamento complessivo del diritto allo studio universitario: come già detto, non possiamo permettere che il peso economico dell’emergenza ricada sulle fasce più deboli. 

DIRITTO ALLO STUDIO PER LE SUPERIORI
Regione Lombardia, con la delibera n.2999 del 30 marzo, ha stanziato 15 milioni di euro per fornire aiuto economico alle famiglie finalizzato ai mutui della prima casa e all’acquisto gli strumenti digitali per la didattica a distanza.
È un primo passo che come studenti che credono nel carattere pubblico e gratuito della scuola non possiamo che accogliere positivamente. Permangono però diverse problematiche, che vorremmo risolvere in prima persona discutendone apertamente con gli assessori preposti della Regione.
Sulla delibera già approvata chiediamo dunque:

  1. L’estensione dell’accesso ai fondi al di sopra dei 16 anni. Il criterio d’età non può escludere gli over 16, ma deve attenersi all’attestazione di iscrizione all’anno scolastico in corso, per ogni ordine e grado;
  2. La copertura al 100% sul sostegno per l’e-learning. Vogliamo la completa gratuità, non degli sconti. Secondo la delibera si copre infatti solo l’80% delle spese, ma le famiglie che già faticano a sostenere le spese ordinarie, se riusciranno a sostenere queste spese extra, lo faranno con estrema difficoltà. Rischiando così di ledere quello che è un diritto, e non un accessorio, di ogni studente e studentessa.
  3. Lo snellimento dei criteri d’accesso ai fondi, attivando inoltre sportelli di consulenza per i lavoratori dipendenti e i liberi professionisti per il calcolo del calo del fatturato o dello stipendio, e soprattutto assicurando il pieno funzionamento telematico dei CAF per il calcolo dell’ISEE.

Negli anni abbiamo assistito a un sostanziale definanziamento del diritto allo studio da parte della Regione. Dagli 81 milioni di euro stanziati nell’ a.s. 2012/13, si è scesi a 40,5 per l’a.s. 2019/20: esattamente la metà. Per quest’anno si è operato un timido aumento: 59 milioni. Non solo i fondi non bastano, ma sono anche distribuiti in modo tale da accentuare le disuguaglianze già presenti nella nostra società: essi sono infatti destinati solo per il 30% alla scuola pubblica, il restante 70% a chi frequenta paritarie o scuole con retta.
È necessario, ora più che mai, riformare in toto le norme e il finanziamento al diritto allo studio con una Legge Regionale ad hoc che rimetta realmente al centro coloro che sono svantaggiati dalla condizione economica di provenienza e la prevenzione dell’abbandono scolastico.

SUPPORTO PSICOLOGICO
In queste settimane drammatiche per la nostra regione diverse realtà, come l’Ordine degli Psicologi, la CRI e la SIPEm, si sono attivate per fornire supporto psicologico agli addetti alla gestione dell’emergenza e a chi ha sofferto per la malattia, per la perdita di cari o per disagi causati dalla quarantena. 
All’interno delle nostre istituzioni scolastiche però riteniamo sia necessario avere un progetto d’intervento più sistematico. La maggior parte degli studenti e delle studentesse non sanno dell’esistenza dei suddetti sportelli o sono restii ad usufruire dei servizi offerti in quanto percepiti come poco familiari. Inutile ricordare quanto l’adolescenza sia una fase delicata dello sviluppo e come in questa situazione si continuino a moltiplicare le difficoltà psicologiche sofferte dagli studenti.
Per questo riteniamo necessario che la Regione, anche attraverso gli Uffici Scolastici Territoriali, preveda e finanzi:

  1. Lo sportello psicologico, già presente in alcune scuole, deve essere potenziato e gestito da psicologi professionisti per incontri telematici con tutte le studentesse e gli studenti che ne avessero bisogno. 
  2. La programmazione di percorsi psicologici da attivare per l’intero gruppo classe, tenuti da uno psicologo professionista. Infatti riteniamo sia necessario portare avanti anche dei brevi momenti di gruppo per riuscire a elaborare al meglio la situazione che stiamo vivendo.
  3. Chiediamo il potenziamento dei servizi di supporto psicologico nelle università, includendo il percorso di psicoterapia gratuito per studenti e studentesse con forme di disagio più radicate e non risolvibili con il counselling o il consulto psicosociale.

Questi servizi di supporto, però, non possono rimanere disponibili solo durante l’emergenza, ma dovranno essere sostenuti anche e soprattutto dopo la sua fine. È quindi necessario rifinanziare le ATS che offrono il servizio di psicoterapia in pacchetti di sedute, in modo da abbassare ulteriormente i costi per chi ne necessita.

TRASPORTI
Oltre ai rimborsi per i mesi di non utilizzo dei mezzi, chiediamo massima attenzione sui trasporti pubblici durante la fase post-emergenziale e un ripensamento complessivo del sistema della mobilità.
Finita la prima fase emergenziale si teme un ritorno massiccio all’uso del mezzo privato che non tutti potranno permettersi e che porterà ad un grave danno ambientale e un conseguente danno alla nostra salute. Sarà dunque importante, anche per garantire il diritto allo studio, rifinanziare e potenziare il trasporto pubblico regionale e locale, puntando però:

  1. Sulla salute dei pendolari, per la quale dovrà essere garantito un numero adeguato di corse al fine di evitare sovraffollamenti e rendere possibile il mantenimento delle distanze di sicurezza, la presenza di dispositivi di protezione e i test della temperatura corporea;
  2. Sulla gratuità, per permettere alle fasce più in difficoltà della cittadinanza, in primis lavoratori e studenti, di muoversi senza intaccare le proprie disponibilità economiche, già in difficoltà, e in maniera ecosostenibile. In particolare serviranno agevolazioni soprattutto per chi abita nelle periferie.

Chiediamo quindi: 

  1. Di redigere un piano di misure straordinarie anti-contagio, in difesa della salute della cittadinanza, e una revisione del sistema tariffario e delle corse dei trasporti regionali, nonché la revisione del PRMT (Programma Regionale Mobilità e Trasporti) e del PRMC (Programma Regionale della Mobilità Ciclistica) tenendo conto della proposta di “rete ciclabile di emergenza” di BikeItalia. 
  2. Ripensare, con adeguate risorse, il TPL (Trasporto Pubblico Locale) nelle sei diverse aree di bacino della regione, aumentando le corse negli orari di punta scolastici e studiando al meglio le corse serali che ad oggi sono quasi inesistenti in moltissimi comuni; ciò causa di fatto l’abbandono a sé stessi dei piccoli centri, contribuendo, contribuendo all’isolamento di intere comunità e alla formazione di vere e proprie periferie sociali, emerse ancora più prepotentemente con l’istituzione dello stato di quarantena.

AFFITTI
Alla Regione innanzitutto chiediamo:

  1. La creazione di un fondo di emergenza, presso la Regione, per gli affitti degli studenti fuorisede al fine di far fronte al grave momento di emergenza che ci stiamo trovando ad affrontare, affinché i risvolti dell’epidemia non vadano a colpire soggetti deboli costretti fuori casa per godere del proprio diritto allo studio (si veda ad esempio il provvedimento adottato di recente dalla Regione Sicilia);
  2. L’apertura di nuove residenze universitarie, mostrando la volontà di elaborare progetti per il diritto allo studio che non si limitino esclusivamente al presente, ma fungano da linee-guida anche per il futuro.

Oltre alla Regione Lombardia anche gli enti comunali, di concerto con l’istituzione regionale, devono mettere in atto misure per contenere l’emergenza degli affitti. Per questo chiediamo ai comuni dove sono presenti sedi universitarie di:

  1. Aumentare le tasse fino al massimo consentito a coloro che speculano sull’emergenza abitativa tenendo i propri immobili sfitti;
  2. Finanziare, con i fondi così raccolti, una detassazione degli immobili che renda conveniente ai proprietari di casa stipulare contratti per universitari dal canone agevolato; 
  3. Decurtare del 25%, considerando anche l’altissimo costo della vita nella città di Milano, i minimali e i massimali previsti dall’accordo territoriale sugli affitti ed azzerare la maggiorazione per gli appartamenti ammobiliati.

In attesa di avere un Vostro riscontro,
Distinti Saluti.

Unione degli Studenti – Lombardia
Rete della Conoscenza – Milano
Link Coordinamento Universitario Milanese
Studenti Indipendenti Statale
Studenti Indipendenti Bicocca
Studenti Indipendenti Politecnico
Coordinamento Studenti AFAM Calliope

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